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Il mondo del non profit resiste ma ha bisogno di una mano. Potrebbe essere questa la sintesi del Rapporto annuale “Noi doniamo” curato dall’Istituto Italiano della Donazione (IDD) e diffuso in occasione del Giorno del Dono svoltosi il 4 ottobre.
Il rapporto, che mette insieme diversi contributi e rilevazioni, indaga lo stato dell'arte delle tre principali tipologie di dono: la donazione di capacità e tempo (volontariato), la donazione economica (denaro) e quella biologica (sangue, organi ecc.). Per ciascuno di tali ambiti, vengono misurate le pratiche donative e la propensione al dono degli italiani con dati generali accompagnati da approfondimenti svolti da diversi punti di vista.
Secondo l’analisi, la generosità degli italiani nel 2020 ha visto un complessivo incremento dovuto all'emergenza sanitaria e alle tante iniziative promosse ma ha evidenziato anche un “dirottamento” delle risorse originariamente destinate a organizzazioni non profit (onp), spesso piccole e piccolissime, verso altri destinatari come la Protezione civile, gli ospedali ecc. e le organizzazioni più attive sul fronte del contrasto al coronavirus.
Di seguito alcuni dati:
La pandemia ha messo in difficoltà anche la donazione di tempo e capacità.
I lockdown più o meno restrittivi hanno impattato fortemente sulla possibilità stessa di fare volontariato degli italiani. Secondo l'indagine AVQ Istat la quota di coloro che hanno svolto attività gratuite in associazioni è calata dal 9,8% al 9,2%.
Tutti i dati di dettaglio del Report sono disponibili sul sito dell’Istituto Italiano Donazione.